UN DIAMANTE ALLO STATO GREZZO
Di solito, in una situazione o in un ragionamento, si tende a considerare l’ipotesi peggiore.
Si parte dal presupposto che siamo sbagliati e che potremmo comportarci meglio, agire diversamente o cambiare atteggiamento perché così com’è ‘non va bene’.
Questo è naturale, l’identificazione con una personalità ha molti effetti collaterali.
Pochi però indagano l’utilità di una situazione, un’emozione, una rigidità o un giudizio, quasi nessuno si impegna nel modificarne la prospettiva: e se fosse tutto giusto così? E se non ci fosse nulla da cambiare?
Di solito, in una situazione o in un ragionamento, si tende a considerare l’ipotesi peggiore.
Si parte dal presupposto che siamo sbagliati e che potremmo comportarci meglio, agire diversamente o cambiare atteggiamento perché così com’è ‘non va bene’.
Questo è naturale, l’identificazione con una personalità ha molti effetti collaterali.
Pochi però indagano l’utilità di una situazione, un’emozione, una rigidità o un giudizio, quasi nessuno si impegna nel modificarne la prospettiva: e se fosse tutto giusto così? E se non ci fosse nulla da cambiare?
A molti lettori presumibilmente è capitato di porsi queste domande ma dopo averle poste è probabile che siano emerse un’infinità di ragioni per cui la stessa situazione o la stessa esperienza poteva manifestarsi meglio, o comunque diversamente da come si è manifestata. In sintesi l’identificazione con una mente duale produce una qualità che, dall’essere umano, ancora non è stata osservata nel profondo: il Giudizio.
Se pochi si fanno le domande accennate prima, quasi nessuno si chiede a cosa può serve il giudizio. Eppure abbiamo imparato a memoria che tutto è uno e tutto è perfetto.. ma come mai il giudizio invece non lo è?
Il giudizio è una Qualità potentissima, cela in maniera grezza un diamante di altissimo valore, tuttavia è difficile trovare temerari disposti a raffinare questa preziosa sostanza.
Il giudizio osservato, ascoltato, Sentito e non intralciato diviene Discernimento: ovvero la capacità di osservare nella sua pura essenza e unicità ogni situazione e scegliere liberamente se contribuire o meno al suo proseguimento, mantenimento o evoluzione.
Per illuminare una stanza non combatteremo più contro l’ombra, ma ci occuperemo di aprire la finestra per far entrare la luce.
Questa scelta non implica il ritenere sbagliato ciò che non è stato scelto o dare per forza contro al frangente lasciato. Il discernimento dona più libertà, non più limitatezza. Quello che più conta è che all’interno di ogni singola scelta non c’è più il senso del giudizio (il giusto o l’ingiusto), non c’è più la separazione, ma più unione. Saremo focalizzati naturalmente nell’adoperarci per la strada intrapresa e non ci occuperemo più di dare contro a chi non percorre la stessa strada, anzi, ne vedremo la perfetta utilità e l’unione di intenti. Il Discernimento non si può capire razionalmente, non è comprensibile con la logica poiché proviene direttamente dall’Anima – ciò che è sovra-mentale, oltre la mente –, ed è una delle caratteristiche principali del Corpo di Gloria (Angelo Solare o Anima), cioè il Sentire l’unione del tutto nella separazione.. un paradosso!
Quante volte se tifiamo per una squadra di calcio siamo contro le altre squadre? Quante volte, se percorriamo un cammino spirituale, giudichiamo aspetti di noi che non ci piacciono? Quante volte puntiamo il dito contro chi “è più indietro”? Quante volte, dopo aver giudicato questi aspetti o dopo aver criticato, ci giudichiamo per aver giudicato?
E se questo continuo giudicare esistesse unicamente per insegnarmi l’arte della raffinazione?
E se tutte le volte che mi accorgo di aver giudicato non facessi nulla? Se ponessi semplicemente sempre più attenzione nell’accuratezza del notare (dell’Accorgermi)?
E se potessi, infine, utilizzare questa Qualità per essere al servizio del mio prossimo?
Spesso il nemico peggiore si nasconde nell’ultimo posto dove andremo a cercare e molto spesso, proprio questo nemico, risulta essere in realtà il nostro servitore più fidato. Dobbiamo solo darci l’opportunità di ricordarlo.
Un diamante allo stato grezzo è brutto da vedere per chi non sa cogliere le qualità che si celano al suo interno.
PROGETTO
Da giugno 2020 centinaia di persone che lavorano su di sé, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si stanno organizzando e strutturando per creare la Società del Domani. Non per scontro né per conflitto, ma per amore del Nuovo.
Il Progetto si chiama La Comunità del Futuro
Per saperne di più visita il sito: www.lacomunitadelfuturo.it
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Fabio Iacontino, Andrea Zurlini e Devid Venara
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