Testimoniare il Futuro restando saldi nell'Adesso

LE QUALITÀ DELL’ANIMA

Ognuno di noi è uscito dalla Casa del Padre con molti talenti e tantissime qualità individuali. Questi talenti sono la nostra eredità, un dono del Padre.

 

Nei vari cicli di incarnazione l’anima prende sempre più contatto con i corpi della personalità, per manifestare al meglio e in modo sempre più perfetto i talenti che il Padre le ha donato, grazie all’autodisciplina e alla costante gestione di sé.

 

Tutti noi abbiamo il compito di perfezionare e migliorare le virtù che il Padre ci ha concesso di sperimentare ed incarnare. Necessita però sormontare quello che per molti rappresenta un grosso scoglio iniziale – e per “iniziale” intendo un periodo di tempo che può durare svariate incarnazioni -, ovvero quello di non scappare dai nostri talenti quando non ne comprendiamo la funzione e di evitare di volerli eliminare quando non li capiamo e dunque ci facciamo una brutta impressione di essi.

Ogni singola qualità, dapprima, si presenta grezza e grossolana, per poi raggiungere la sua pura e massima espressione.

I talenti il più delle volte vengono visti come difetti della personalità, quando invece sono caratteristiche peculiari dell’anima.

Avete letto bene, sto dicendo che ogni singolo aspetto che ora vedete come un difetto, anche quell’atteggiamento che mal sopportate di voi e che vorreste eliminare, in verità non è altro che una qualità radiante dell’anima, solo vista dal punto di vista della personalità che divide tutto in giusto/sbagliato e bello/brutto.

In sintesi, non si hanno occhi per vedere!

 

Alcune qualità animiche possono addirittura farci paura e ribrezzo, fino al punto da volerle eliminare. Prima o poi riusciremo ad amare tutte le sbavature delle nostre virtù, ma in principio l’approccio è separativo e a volte occorre creare una certa distanza, prima di avvicinarsi ad una determinata qualità.

 

Superata questa lunga fase – determinata soltanto dalla profondità del singolo e personale lavoro su di sé – possiamo prendere contatto con il puro talento, in modo diretto e chiaro, attraverso una più profonda e costante auto-osservazione.

 

Ci sono talenti di cui siamo davvero abili e di cui siamo realmente competenti, poiché il lavoro di raffinazione è già arrivato a buon punto. E poi ci sono tutti gli altri talenti che ci riguardano, ma che sono ancora da sgrossare e da perfezionare.

Dunque, ci sono virtù che ci consentono di vivere nella materia, ricoprendo un ruolo fondamentale ed essendo anche utilizzate nella propria mansione, e qualità che abbiamo e che utilizziamo nel personale ma che non ricoprono un ruolo essenziale o fondamentale in questa incarnazione.

 

Più osserviamo,fabio_pietro_iacontino_intelligentia_solis_le_qualità_dell'anima_occhio_diamante realizziamo e prendiamo coscienza dei nostri reali talenti, compresa la differenza di importanza pratica tra loro, più possiamo onorarli e metterli a disposizione del prossimo, in serenità e senza pretese.

 

Quando invece manca discernimento tra virtù e qualità che non abbiamo realizzato appieno o di cui non siamo realmente competenti, il rischio è quello di cadere in queste dinamiche:

 

  • L’esaltazione: credendo che i nostri prodotti e i nostri metodi possano fare tutto per tutti. In questa fase possiamo vendere cioccolatini e dire serenamente che andranno a restaurare un karma pesante e che, dopo averli assaggiati, non avremmo più bisogno di vivere certe esperienze in questa o in altre vite. Oppure essere convinti che la pratica che si propone possa condurre direttamente Risveglio senza alcuno sforzo o costante Lavoro da parte del singolo individuo.

  • La competizione con altri talenti: “quello che faccio io è meglio!” è il motto, credendosi migliori di altri e scadendo in una competizione illusoria che, alla lunga, non potrà fare altro che dare frutti molto amari. A volte la competizione è subdola e sembra non esserci, poiché nascosta dalle belle parole e dai complimenti per chi propone attività o prodotti simili. Ma se si è vigili e attenti si può percepire nel profondo una certa competizione o un certo astio.

  • Il non riconoscimento delle qualità altrui: arrivando a credere che tutti gli altri siano degli impostori e che in verità facciano qualcosa di male. In generale non ci si fida del prossimo e anche qui ci si colloca una spanna sopra gli altri. Si sminuiscono le doti altrui creando una contrapposizione atta a far avvicinare le persone a ciò che proponete, allontanandole da ciò che propongono gli altri. Questo atteggiamento avrà vita breve, poiché farà inevitabilmente allontanare le persone da ciò che si propone. Quando non riconosciamo le qualità altrui, come possiamo pretendere che le persone riconoscano le nostre di qualità? Le Leggi dello specchio e di Risonanza sono sempre attive e impietose!

  • Sfociando nelle competenze di altri: meno riconosciamo e commensuriamo le nostre qualità, più sfociamo nelle competenze e nei talenti degli altri. Questo atteggiamento nell’ambiente spirituale è purtroppo molto comune. In questo caso ci si reputa simili – se non migliori – a ciò che è di competenza di altri. Si può arrivare a credere che gli oli creati possano sostituire determinati farmaci importanti o che il proprio consiglio sia uguale ad un’indicazione di un esperto. “Perché hai bisogno di un altro terapeuta o di uno psicologo? Con il mio massaggio rilassante posso ipnotizzarti e farti risolvere un grosso problema familiare!” è una delle affermazioni che potrebbero essere inerenti a questa dinamica.

Comprendete quanto è importante riconoscere il proprio potenziale, essere equilibrati ed avere grande discernimento nel donarlo al prossimo?

 

A volte si esita nel mettere in gioco i propri talenti, per paura di non fare la cosa giusta, di sentirsi giudicati o di fallire. È però un peccato non esprimere al massimo le qualità donateci dal Padre e non metterle umilmente a disposizione del prossimo. Siccome molte sono le anime antiche presenti in questo pianeta e che leggeranno questo articolo – non proprio adulte, ma che hanno fatto davvero molte incarnazioni qui o in altri pianeti –, è possibile che questa esitazione corrisponda alla paura di avere successo e di utilizzare nuovamente questo successo per i propri piaceri e scopi personali.

 

È probabile che alla fine di un’incarnazione vi siate ripromessi di nonfabio_pietro_iacontino_intelligentia_solis_le_qualità_dell'anima_fiori approfittare più dei vostri poteri e delle vostre qualità per fini esclusivamente personali, legati alla fama e al potere, per avere il controllo delle persone. Dunque siete entrati in incarnazione con un limite espressivo che riguarda solo l’aspetto speculativo e manipolatorio dell’utilizzo dei propri talenti e non l’espressione in sé dei vostri bellissimi talenti. Per questo si può esitare molto.

In rari casi l’esitazione e l’auto boicottaggio sono il frutto di un movimento dell’ego, poiché si riceve molto più sostegno nella “mancanza” piuttosto che nella pienezza/completezza.

 

Altri invece mettono in mostra e ostentano competenze e qualità che non hanno ancora acquisito appieno, proponendosi come esperti di ogni cosa e offrendo tutto a tutti in maniera eccessiva/compulsiva. Di solito questo atteggiamento si verifica per coloro che si sentono vittime di un mancato riconoscimento da parte di un autorità – di solito il papà o la mamma, ma a volte anche il partner – che dà nutrimento e vita ad un forte desiderio di rivalsa.

Perciò dobbiamo dimostrare a noi stessi e agli altri che possiamo “farcela”, anche se tutti ci remano contro e non credono in noi “…alla facciazza loro!

 

In entrambi i casi, sia per chi fatica ad esprimere i propri talenti e sia per chi esalta troppo le proprie qualità in embrione, manca un fondamentale equilibrio, che si crea con l’esperienza, l’altalenanza e il progressivo dominio della macchina biologica.

 

I propri talenti vanno onorati e offerti al mondo, ma viene sempre richiesto grande discernimento nel realizzare il reale valore di ciò che possiamo offrire effettivamente al mondo, oggi.

Serve avere un saldo collegamento con l’Alto, in modo da non sminuire le proprie virtù. Ma serve anche un grande ancoraggio alla materia per non esagerare e creare così scompensi inutili.

 

Un esercizio “scioccante” che costringe a fare un Lavoro e che può facilitare l’osservazione di quanto ego sia presente in noi, consiste nel porre questa domanda agli altri: quale valore daresti a ciò che offro e che propongo?

Alcuni al solo leggere questa domanda attuano un vero e proprio esorcismo, altri invece sarebbero serenamente disposti a chiederlo e ad accettare qualsiasi risposta.

 

Le qualità dell’anima ci vengono date in dono, ma in verità non sono nostre.

Sono talenti che esistonofabio_pietro_iacontino_intelligentia_solis_le_qualità_dell'anima_uomo esclusivamente in funzione del servizio al prossimo:

 

  • Le virtù servono per essere incarnate, agite e donate;
  • I propri talenti servono perché possono aiutare gli altri a risplendere;
  • Le qualità servono per servire il prossimo.

Il Padre non ci donerebbe le virtù di cui siamo i portatori per compiacerci o per accrescere il nostro ego. Sarebbe un blasfemo spreco.

 

Anche se a questo punto sembra banale – ma vi posso garantire che non lo è affatto – vorrei ancora una volta sottolineare un punto fondamentale, ovvero il fatto che è SEMPRE il prossimo a stabilire e verificare il reale valore di ciò che offriamo.

Attenzione a non farvi troppa pubblicità e auto acclamarvi troppo.

Verranno mandate a voi le sole persone che potete realmente aiutare, abbiate fede. Piuttosto osservate sempre con sincerità e onestà i risultati concreti di tutto ciò che offrite, senza compiacervi e senza sminuirvi.

 

Ricordatevi che siete solo strumenti in mano al Padre, i portatori dei Suoi talenti. Sarà Lui a decidere quale sarà il posto giusto per voi.

 

Che possiate sempre essere ardenti, ma concretamente equilibrati.

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Chiara

Ciao Fabio,
ieri tu hai scritto: “è SEMPRE il prossimo a stabilire e verificare il reale valore di ciò che offriamo”. Sempre ieri, invece, Brizzi ha scritto: “Le persone del mondo esterno non possono definire il vostro valore. Uscite da questa schiavitù.”
Vi siete messi d’accordo per confonderci?? 😉
Come si conciliano queste due affermazioni?

Robeerta

Meraviglioso articolo!
Grazie Fabio. Mi ha aiutato a “chiarire” molte sensazioni che provo in questo momento della mia vita.
Grazie ancora.

Chiara

Grazie per questo articolo Fabio. È arrivato a me al momento giusto (ovviamente) e ha inciso la carne. Grazie.