Il Lavoro su di sé non è qualcosa che puoi far vedere all’esterno, ma una postura interiore dell’Essere. Esso non è né solo una pratica, né un banale strumento, bensì l’unico modo per ESSERE VIVI.
Ci sono due differenze fondamentali che serve acquisire il prima possibile:
- Le varie prove all’interno del Lavoro su di sé
- Il Vero e Sacro Lavoro su di sé
Il primo punto è ciò che puoi fare all’interno di te per cercare di migliorarti e per sciogliere i blocchi che hai creato con la mancata Attenzione. Il secondo punto – l’unico che mi interessa davvero – non lo puoi “fare”, ma puoi soltanto ESSERLO.
Il Vero e Sacro Lavoro su di sé si manifesta quando riesci ad Osservare il modo in cui ti osservi, ovvero portare l’Attenzione »al di dentro« delle varie reazioni della macchina biologica e »dentro« i meccanismi e i traumi che le appartengono, al di là dei blocchi e delle tue peculiarità personali.
Sarebbe il vero STARE, il PURO SENTIRE, senza nessun ente che giudica o che paragona.
È l’Essere ATTENTI all’Attenzione.
In breve, la Veglia Verticale o il Sacro Ricordo di sé.
Il resto sono prove, modifiche, sperimentazioni e strategie che ti possono aiutare ad Osservare meglio che cosa Senti e ad indagare in profondità l’ente che sente questo Sentire.
Ma non confonderli.
Resta ancorato al SENTIRE, indipendentemente dai test e dalle varie prove che puoi fare su di te.
Dai Attenzione all’Attenzione stessa, più che all’oggetto al quale dai Attenzione.
Veglia Verticalmente.