Alcuni giorni fa ho pubblicato il post “sull’allontanamento e sulla realizzazione” che potrete leggere in questo Link.
Siccome alcuni di voi mi hanno scritto per chiedere chiarimenti, approfondisco l’argomento con questo articolo, visto che è risultato ostico per molti.
Nel post in questione affermo che non è possibile allontanarsi da qualcuno pur mantenendo il contatto con ciò che questa persona rappresenta, ammenoché non abbiamo a nostra volta integrato ed imparato a trasmettere ciò che la persona in questione rappresenta.
Le persone rappresentano SEMPRE una parte di noi, dunque se ci allontaniamo da qualcuno che rappresenta una parte superficiale di noi, prendiamo le distanze anche da quell’aspetto specifico. Se invece ci allontaniamo da qualcuno che abbiamo ammirato molto e che dunque rappresentava una parte profondissima di noi, ci allontaniamo anche da quella specifica rappresentazione.
L’allontanamento avviene:
- Per scontro, ovvero perché non sopportiamo quella parte di noi e non abbiamo il cuore di avvicinarci ad essa;
- Oppure perché quella rappresentazione l’abbiamo integrata così tanto da incarnarla alla perfezione e dunque il contatto con la “rappresentazione esteriore” (la persona in questione) non ha più motivo di esserci.
In altre parole, quando diventiamo bravi come Jimi Hendrix, Slash o Kirk Hammett, il maestro di chitarra diviene superfluo perché abbiamo già appreso tutto ciò che dovevamo apprendere da esso, onorandolo fino alla fine dei nostri giorni e divenendo noi stessi, in un modo o nell’altro, maestri di chitarra.
Viceversa, se non riusciamo ad avere i risultati prefissati e nel tempo prefissato, ci allontaneremo dal maestro di chitarra perché non riteniamo di poter diventare bravi come lui e molte volte lo disprezziamo proprio perché ammiriamo le sue qualità, che abbiamo anche noi ma che crediamo profondamente di non riuscire a raggiungere e duplicare a nostra volta. In questo caso ci allontaniamo dal maestro di chitarra come dall’intento di imparare a suonare questo strumento.
“Ok Fabio Pietro, ma tu nel post hai detto che mi allontano perché le persone prendono la tangente oppure perché siamo noi ad averla pressa. Come ce lo spieghi questo?!”
Se avete letto attentamente quanto scritto finora, troverete tra le righe la risposta a questa domanda. Ma siccome non voglio che questa notte fatichiate a prendere sonno, risponderò anche a questo attanagliante dubbio!
Dal momento che le persone sono in realtà una gigantografia di ciò che siamo al nostro interno, esattamente come ho scritto nel precedente post, l’allontanamento può avvenire anche perché le persone hanno smesso di trasmettere ciò che erano destinate a trasmettere, prendendo di fatto la tangente e servendo “un altro padrone”. Allora, se avviene un naturale allontanamento da esse, vuol dire che tu hai integrato alla perfezione ciò che queste persone hanno sempre trasmesso e di conseguenza sei tu a rappresentare (in piccola o in grande parte) quello che queste persone hanno sempre rappresentato. Altrimenti, se così non fosse, sei proprio tu ad aver preso la tangente e ad aver preso le distanze dalle qualità proprie di queste “rappresentazioni” (le persone in questione), poiché loro stanno rappresentando comunque quello che hanno sempre rappresentato ma tu non riesci più a sopportarlo e questo ti recherà così tanto fastidio da allontanarle dalla tua vita, proprio come si fa con un aspetto di sé che non si vuole vedere.
Sono sicuro di aver dipanato per sempre ogni malinteso e aver fatto definitivamente chiarezza sull’argomento. Se così non fosse, vi toccherà realizzarlo a vostra volta, proprio come avete fatto con ciò che da piccoli era impossibile da comprendere ma che oggi vi risulta chiaro e semplice da spiegare.
