Ero in autostrada, nella corsia di sorpasso, ma il conducente davanti a me non voleva essere superato. Costui guidava una macchina bianca e andava poco più lentamente rispetto alla mia tabella di marcia. Provai a fargli i fari, ma non si spostò mai; piuttosto, accelerava. Per me andava anche bene, perché il mio scopo non era superarlo, ma viaggiare alla velocità che avrei tenuto se non ci fossero state altre auto davanti.
Quando la macchina bianca aumentava la velocità, spesso rientrava nella corsia centrale e procedeva a un’andatura molto moderata, probabilmente la sua normale velocità di percorrenza; ma, quando mi avvicinavo per superarla, la scena si ripeteva: accelerava improvvisamente per poi rallentare poco dopo.
Questa dinamica si ripeté più volte e, in alcuni momenti, il veicolo bianco superava rapidamente altre auto, per poi rallentare poco più avanti.
Un malaugurato signore con una macchina nera si mise dietro la macchina bianca, segnalando di volerla superare, ma essa non si spostò e ripeté la stessa simpatica dinamica già avuta con me poco prima.
Il mio obiettivo, come quello del signore nella macchina nera, non era superare il conducente della macchina bianca, ma raggiungere la nostra meta rispettando la nostra tabella di marcia.
Questa dinamica rivela molto dei meccanismi dell’essere umano, ma in particolare due fatti fondamentali:
- Il terrestre medio fatica ad accettare di “essere sorpassato” da chiunque e dovunque: nel lavoro, in qualsiasi specialità e nella vita in generale;
- Il bipede addormentato va in competizione con qualsiasi persona che ritiene più brava, più capace o più veloce di lui.
Essere superati da qualcuno fa emergere la sensazione di essere obsoleti o addirittura inutili. Se non elaborato dal Cuore, questo meccanismo genera astio verso chi ci supera, conducendoci alla competizione.
Le persone raramente sono focalizzate esclusivamente sui propri obiettivi o sui propri risultati. L’ambizione più grande della maggior parte delle persone è infatti quella di avere più degli altri piuttosto che realizzare i propri scopi:
- Avere più soldi di…
- Più successo rispetto a…
- Più carisma confronto a…
- Essere più capaci rispetto a…
- Essere più di aiuto confronto a…
- Essere più sveglio di…
Nell’addormentamento tutti vogliono superare gli altri, impegnandosi nel mantenere una certa condotta. Il punto però è che ognuno ha la sua specifica direzione e deve rispettare la sua intima e individuale “tabella di marcia”. Ma se la propria “tabella di marcia” e la propria andatura sono basate sull’andatura o sui risultati degli altri, oppure sul confronto con essi, come faremo mai a raggiungere i NOSTRI risultati?!?
La misura di chi compie un reale Lavoro su di sé è dovuta alla dedizione e alla costanza nel rimanere focalizzati sui propri scopi, non facendosi distrarre dall’esterno o da chi ci supera nel percorso. Invece l’uomo medio-cre si valuta in base a quanto ha raggiunto rispetto a…, declassando e ignorando i suoi reali obiettivi.
La vera competizione è verticale, non orizzontale.
Questo significa che il caposaldo deve essere l’obiettivo stesso e non coloro che vorrebbero competere con noi o i loro risultati. I propri obiettivi e ciò che desideriamo di più al mondo devono diventare VITALI, l’unico scopo della nostra esistenza. La competizione orizzontale non ha mai portato a reali e duraturi risultati, poiché tutto ciò che deriva dalla personalità muore ed è soggetto a costanti oscillazioni, mentre ciò che deriva dall’Anima è saldo e permane in eterno.
C’è chi ha come obiettivo superare i risultati di un altro.
E c’è chi ha l’obiettivo di raggiungere i propri obiettivi.
Cosa è più importante per te?