LA SOFFERENZA
[Esempio 1]
Decidiamo di fare un disegno.
Inizialmente partiamo con un abbozzo di idea e man mano che disegniamo l’opera ci piace sempre di più e cerchiamo di abbellirla il meglio che riusciamo, per rendere il quadretto ancora più perfetto.
Ci accorgiamo che il disegno si completa da solo e si aggiungono parti che prima non potevamo immaginare.
Trascorso un po’ di tempo dopo aver ultimato il disegno, ci accorgiamo che sbiadisce e le linee si assottigliano sempre più, fino a scomparire.
[Esempio 1]
Decidiamo di fare un disegno.
Inizialmente partiamo con un abbozzo di idea e man mano che disegniamo l’opera ci piace sempre di più e cerchiamo di abbellirla il meglio che riusciamo, per rendere il quadretto ancora più perfetto.
Ci accorgiamo che il disegno si completa da solo e si aggiungono parti che prima non potevamo immaginare.
Trascorso un po’ di tempo dopo aver ultimato il disegno, ci accorgiamo che sbiadisce e le linee si assottigliano sempre più, fino a scomparire.
Inizialmente il disegno ci piaceva molto ma adesso, anche se l’opera è stata apprezzata da molti e ci abbiamo dedicato l’anima nel realizzarla, non ci piace più e soffriamo molto perché ora il disegno non è più quello di una volta e non somiglia per niente a ciò che avevamo in mente all’inizio.
[Esempio 2]
Il partner decide di voler raggiungere un obiettivo e questo ci rende molto felici. Nella scalata per raggiungere il suo scopo, il partner si rende conto che per raggiungere l’obiettivo prefissato deve compiere azioni che prima non avrebbe mai immaginato. Le nuove modalità per raggiungere il successo richiedono priorità che lo portano a dedicarci molto tempo ed è costretto a riorganizzarsi la giornata.
Adesso stiamo male.
Siamo tristi perché il partner dedica molto tempo a ciò che deve svolgere e non può più dedicarci la quantità di attenzioni che prima ci donava, ma al contempo mettiamo in dubbio anche il suo obiettivo perché crediamo non sia corretto visto che lo allontana da noi.
Perché, in entrambi i casi, soffriamo molto e stiamo male?
La sofferenza e il dolore che sentiamo sono la conseguenza di un grande ATTACCAMENTO.
Soffriamo perché ci attacchiamo ad un pronostico fittizio di ciò che dovrebbe accadere nella realtà. È l’attaccamento all’idea che ci siamo fatti del disegno e di come dovrebbe comportarsi il partner a farci soffrire.
Anche se sembrano essere la causa della nostra sofferenza, il disegno e l’opera in sé non c’entrano nulla con il nostro dolore.
È chiaro che il disegno si può sempre migliorare ed è chiaro che ci sono modi più idonei per raggiungere un certo obiettivo, ma se nel frattempo soffriamo, la misura del nostro dolore corrisponde esattamente all’attaccamento che sviluppiamo nei confronti di un’idea personale che non ha nulla a che vedere con la REALTÀ che esiste. Appiccichiamo a ciò che esiste un’immagine di “ciò che dovrebbe esistere”.
Sostanzialmente soffriamo per un’aspettativa e per l’attaccamento ad essa, nulla di più.
Non confondiamo la causa (l’attaccamento all’idea, al desiderio) con l’effetto (l’oggetto della nostra sofferenza).
Se vogliamo SVEGLIARCI è impellente prendere atto di questa sottile distorsione cognitiva e riportare l’Attenzione al fatto fondamentale che “non abbiamo occhi per vedere”, altrimenti saremmo gioiosi come bambini che si divertono a fare il gioco della vita e del servizio.
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30 MARZO 2023
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Amare
di un Amore più GRANDE
Info ed Iscrizione Obbligatoria: risvegliosassari@gmail.com
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Da giugno 2020 centinaia di persone che lavorano su di sé, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si stanno organizzando e strutturando per creare la Società del Domani. Non per scontro né per conflitto, ma per amore del Nuovo.
Il Progetto si chiama La Comunità del Futuro
Per saperne di più visita il sito: www.lacomunitadelfuturo.it
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Fabio Iacontino, Andrea Zurlini e Devid Venara
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